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Esistono due tipologie di protesi dentali:
Protesi fisse: cioè quelle non rimovibili dal paziente e che sostituiscono gli elementi dentali mancanti in modo permanente. Tra le protesi di questo tipo si annoverano le corone dentali o i cosiddetti ponti.
Protesi mobili: quelle che possono essere rimosse a proprio piacimento dal paziente stesso.
I vantaggi delle protesi su impianti fisse
I vantaggi delle protesi fisse rispetto a quelle mobili sono diversi e vanno tenuti in considerazione:
La protesi fissa assicura un risultato stabile, senza il rischio di una fastidiosa (e a volte imbarazzante) mobilità.
L’alta probabilità di questa evenienza, in ragione della suddetta evoluzione filogenetica, associata alla consapevolezza di un estrema difficoltà nel mantenimento dell’igiene orale su questi elementi, frequenti carie e difficoltà di cura per la posizione, ha espanso molto l’indicazione all’estrazione dei suddetti elementi.

Già precocemente il paziente adolescente, sempre piu’ spesso intercettato nella crescita dagli specialisti ortodonzisti, viene indirizzato all’estrazione dei suddetti elementi quando ancora sono in fase di germi, completamente inclusi e non ancora dotati di radici. La valutazione della correzione ortodontica eseguita, puo’ già intrinsicamente contenere l’indicazione all’estrazione, in associazione le valutazione radiologiche, in prima instanza la OPT, possono confermare la previsione che l’ eruzione possa essere accompagnata da difficoltà per la carenza di spazio o secondo qualche teoria alla tendenza al disallineamento dentario e alla recidiva della malocclusione già trattata dall’ortodonzista.
In età adulta le piu’ comuni indicazioni all’estrazione chirurgica sono:
Disodontiasi, carie, carie dei settimi ( in caso di ottavo mesioinclinato che impedisce l’igiene orale sulla parete distale del settimo), sovrainfezioni
In previsione di chirurgica ortognatica
Degenerazione cistica del follicolo ( verrà trattato piu’ dettagliatamente nel capito dedicato alle neofomazione cistiche dei mascellari)
Suddividiamo i terzo molari inferiori a seconda del grado di inclusione ( Classificazione di Pell e Gregory)
-Classe A: inclusione esclusivamente mucosa
-Classe B: inclusione di media profondità osteo-mucosa
-Classe C: inclusione profonda che richiede un osteotomia piu’ ingente: quando il terzo molare inferiore è oltre 3-5 mm al disotto della linea amelo-cementizia degli elementi dentari erotti in arcata.
( Medesimi criteri di classificazione possiamo utilizzarli negli ottavi superiori) .
Invece nello studio della RX OPT , fondamentale nella pianificazione dell’estrazione chirurgica, svolge un ruolo predominante la valutazione del fascio vascolo-nervoso mandibolare e l’eventuale rapporto di contiguità con la radici. Valutare inoltre se gli apici delle radici sono curvi e cio’ puo’ aumentare il livello di difficoltà nell’estrazione. Infine se all’analisi dell’OPT emerge che il canale vascolo-nervoso sia sovrapposto alle radici del dente è bene approfondire la pianificazione pre-chirurgica con TC denta scan o Tc cone beam.

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